27-28-29 gennaio 2008 – i colori

Domenica 27 gennaio 2008

Oggi ho fatto lezione con entrambe le classi… in prima continua la mia personale battaglia contro le preposizioni articolate… ma niente, i miei sforzi sono vani, la verità è che ho difficoltà a trovare un metodo efficace per rendere chiaro il concetto, probabilmente nemmeno io capisco esattamente come funzionino queste cazzo di preposizioni. In quegli attimi di velato sconforto, a fine lezione, una delle studentesse, una delle poche con il solo Hijab e il viso scoperto, pronta a uscire con i libri in mano, si è prima avvicinata alla cattedra e mi ha detto: non ti preoccupare professore Sergio, non è colpa tua, tu fai il possibile, spieghi pure in arabo e inglese. Le ho sorriso e l’ho ringraziata. Basta poco a risollevarsi, a volte.

Nel pomeriggio sono stato a casa, ho dormito un po’ e, dopo aver tradotto “Il Filosofo della Quarantena”, sono andato all’internet point situato fuori dal campus per fare una videochiamata e chiacchierare un po’ con mamma, papà, mia sorella, mia nipote e il mio amico Z. La linea, a parte essere maledettamente lenta, di tanto in tanto si stacca tra le mie bestemmie in italiano e gli yemeniti che mi osservano come un extraterrestre.

Lunedì 28 gennaio 2008

Lezione in seconda. Gli studenti si sono presentati alle 8.40 e io sono diventato una iena. Li ho fatti aspettare fuori dall’aula e gli ho permesso di entrare soltanto alla seconda ora, in classe non li volevo… odio i ritardi e spero gli sia chiaro. Più tardi gli ho mostrato “La Vita è Bella” di Benigni. A dire il vero molti di loro non sono dei grandi simpatizzanti del popolo ebraico, poiché lo ricollegano a Israele e all’interminabile e drammatica questione palestinese. Inoltre, in Yemen in passato ci fu una grande comunità giudaica autoctona che, in seguito alla seconda guerra mondiale, abbandonò il paese per raggiungere Israele. Ecco, pure quest’atto fu interpretato come un tradimento alla patria da parte loro, quindi diciamo che non sono i loro preferiti. Tuttavia, hanno apprezzato molto il film e si sono mostrati concordi nel ripudiare con fermezza la disumanità dello sterminio nazista.

Il pomeriggio l’ho dedicato alla traduzione, oggi sono riuscito a completare ben tre pagine… pian piano e con molti dubbi interpretativi, però dai, almeno sto andando avanti! Questa sarà la prima stesura poi nella seconda fase cercherò di affinare l’esposizione linguistica in italiano. Sono arrivato a pagina 26… ne mancano… ne mancano 413… very well…

Martedì 29 gennaio 2008

Ho corretto i compiti a casa e adesso sono lieto di riportare fedelmente alcune opere d’arte del primo anno:

B., per esempio, ha scritto una poesia con lo stile di Ungaretti:

in la mai camri cè una profumo coloro marrone”

K. si è dato da fare e mi ha donato delle emozioni svolgendo più esercizi tra i quali, una descrizione dettagliata e impeccabile:

Lama camere bellisiemo cè la mi camera in alto a casa di venco la mi camera ce camera di padre ce in camera mi camera di letto o seda. e camera grande o letto langho e fenstre di stretto. dentro la mia camera armadio cè coperta in letto ce dentro camera mi tappeto o cuscino cloro gillo cè tavolino cè sul tavolino albrroami”

Un esercizio per casa che richiedeva di scrivere dieci frasi con i colori (l’ho specificato in arabo e c’era un esempio). Addirittura K. ne ha proposte 11, come segue:

1) Piacere di averla conosciuto Sergio russo (probabilmente saprà che in siciliano Russo vuol dire Rosso)

2) voglio un tassi

3) mi sveglio alle 6.30

4) la mia casa coloro e bianco

5) in Yemen ci meno lbrio a itleila

6) a che ore arriva tuo fratello in Frencis?

7) nelle università ce molto librire

8) scusami il disturbo

9) mia fammiel avato loro micchena ross

10) io ascolta spesso alcon muisice

11) a rome billsiamoe in itlel

Infine in classe. Dico: “ragazzi, venite alla lavagna, uno per uno, e scrivete in italiano un colore che sapete. Lo dico pure in arabo, hanno a disposizione i dizionari, possono utilizzarli, cercare le traduzioni dei colori. Dopo che circa 12 studenti sono venuti alla lavagna e hanno scritto correttamente chi un colore, chi un altro con passo sicuro alla Fonzie è arrivato K. e ha scritto: “robusto” e io ero felice.

Cena a casa di G.

Tra gli ospiti c’erano uno degli ideatori del progetto per il quale mi trovo attualmente a Sana’a, A., medico e professore all’università “La Sapienza”, e un certo P., anche lui un medico specializzato in trapianti che, a quanto pare, è spesso ospite in programmi televisivi della RAI come Uno Mattina.

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27-28-29 gennaio 2008 – i coloriultima modifica: 2020-12-06T10:46:00+01:00da chumbawumba
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