Martedì 22 gennaio 2008 – trova l’intruso

Martedì 22 gennaio 2008

La mia classe del primo anno, ufficialmente, non ha capito una mazza delle preposizioni articolate. Come biasimarli? No che non posso biasimarli. Avete idea di quanto la lingua italiana sia irregolare? Io lo sto comprendendo solo adesso che mi trovo dall’altro lato, a doverla spiegare, a dovere spiegare prima a me stesso come cazzo funziona. Tuttavia, non riesco a tirar fuori una regola unica e precisa che sia sempre valida e determini con totale esattezza quando sia necessario utilizzare le preposizioni semplici e quando sia il caso di utilizzare quelle articolate (è facile, penserete. No, non lo è). Stanno diventando il mio incubo, ho provato con numerosi esempi e spero di essere riuscito a chiarire un minimo le loro idee.

Comunque sia… ho dimenticato di fare una premessa: dopo essere entrato in classe, come mio solito, ho fatto l’appello, nome per nome dei presenti nell’elenco del registro.

Ho realizzato una cosa: sono diventato fortissimo a riconoscere le mie studentesse, le riconosco dagli occhi, non ho più dubbi, capisco chi sia chi a primo sguardo, nonostante il velo non mostri altro, non possono più nascondersi o prendersi gioco di me. Così, mentre appunto facevo l’appello mi sono imbattuto in un paio di occhi di donna che non mi riconducevano a nessuna studentessa da me conosciuta, ma ho sorvolato per un po’. Di tanto in tanto tornavo a sbirciare dalla cattedra per capire se fosse un mio lapsus, e quindi fosse il caso di tacere, o se, invece, dovessi rivendicare l’ingiustificata presenza di una sconosciuta in classe.

Non ho resistito. A un tratto ho domandato: e tu chi sei?

Per qualche attimo è piombato il silenzio in classe. Tutti scrutavano attenti i miei occhi. Regnava il gelo tra le ragazze, l’interpellata non rispondeva, evidentemente non si aspettavano che avessi raggiunto un livello di capacità di “riconoscimento studentesse in niqab” così avanzato. Mi sono sentito fiero del mio miglioramento. Dopo l’iniziale impasse, M., timidamente ha confessato:

«يا استاذ سيرجو انا أسفة هي اختي»

«Professore Sergio, mi dispiace, è mia sorella.»

Tadàààà! Sgamata! Dopo le sorelle di H. e di S., questa volta c’era la sorella di M.

Perché era lì? Niente, così, volevano mostrarle il professore di Italiano! Per questioni deontologiche devo far finta di essere arrabbiato, ma un po’ ad esser sincero questa attenzione mi piace, sono un pizzico egocentrico!

Ho pranzato con E. e la mia collega M., e poi abbiamo dato un’occhiata ai registri per capire chi potrà sostenere l’esame e chi no a causa delle assenze. Insomma abbiamo fatto un consiglio di classe!

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Martedì 22 gennaio 2008 – trova l’intrusoultima modifica: 2020-10-11T12:28:29+02:00da chumbawumba
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