14-15 e 16 Gennaio 2008 – tra un biglietto e un taglio di capelli

Lunedì 14 gennaio 2008

Ho acquistato ufficialmente il biglietto aereo (andata e ritorno) Sana’a-Roma a soli 330 euro con la compagnia di bandiera Yemenia, dal 19 Febbraio al 1° Marzo mi concederò, dunque, una pausa per andare a vedere dal vivo il mio primo nipotino maschio, Leonardo, e fare una sorpresa ai miei genitori ai quali non ho comunicato che tornerò.

Giovedì pomeriggio, invece, dovrei incontrare Wajdi al-Ahdal, uno scrittore la cui storia ha avuto una certa risonanza all’interno del mondo arabo in seguito alla censura di un suo libro: Qawarib Jabaliyya. Sto cercando di documentarmi in merito al suo percorso letterario… spero di non fare brutta figura!

Martedì 15 gennaio 2008

Lezione con la prima, siamo tornati indietro per fare un po’ di ripasso sui verbi andare in/a (che poi ancora mi chiedo come si faccia a spiegare il motivo grammaticale per cui si debba dire “andare a scuola” ma “andare in chiesa”), i possessivi e l’aggettivo dimostrativo. A casa ho corretto e messo i voti a quasi tutti i compiti… solo uno studente ha preso il massimo punteggio, ossia 30, qualche altro ha fatto molto bene e ci è andato vicino. Il voto più basso che ho dato è stato 4/30. No, non sono stronzo! Purtroppo, in questo caso i voti sono assegnati con un metodo abbastanza matematico, ogni esercizio vale un punteggio definito e se fai tre cose in croce giuste il voto è quello, non si scappa!

Mercoledì 16 gennaio 2008

Lezione in seconda fino alle 12.30, prima abbiamo parlato della cucina in Italia e poi abbiamo letto un articolo sugli “aspetti della disoccupazione in Italia”.

Per pranzo mi sono recato a casa di L. e L., Abbiamo cazzeggiato e ci siamo fatti compagnia in quella nostra ormai solita atmosfera di famiglia meridionale, inoltre ne ho approfittato per compilare e stampare un modulo che serve a richiedere la borsa di studio a “La Sapienza”. Alle 17, io e L. siamo andati a tagliarci i capelli al Taj Sheba, un hotel di lusso di proprietà indiana, uno dei più rinomati a Sana’a. Avevo paura che mi facessero pagare un occhio della testa, invece ho pagato circa 5 euro, il barbiere era un chiacchierone iracheno che per tutta la durata del taglio mi ha parlato della sua terra, di Saddam Hussein, dei suoi studi in architettura, della guerra, delle donne e del fatto che non torna in Iraq da 4 anni e che gli piacerebbe che tutto questo caos di morti e distruzione finisse. Tra l’altro, mi ha tagliato i capelli molto bene!

Ci siamo svincolati intorno alle 18,45 e siamo corsi presso un ufficio DHS prima che chiudesse per spedire la mia domanda per il bando della borsa. Morale della favola? Mi hanno chiesto quasi 30 euro, quindi non l’ho spedita sperando in una soluzione più economica. Più tardi siamo andati a cena a casa di M. (uno dei carabinieri dell’ambasciata) e, per un caso del destino o forse per il karma, sua moglie venerdì torna in Toscana e spedirà da lì questa busta per me! Evviva, non perderò la borsa di studio!

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14-15 e 16 Gennaio 2008 – tra un biglietto e un taglio di capelliultima modifica: 2020-08-29T14:19:20+02:00da chumbawumba
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