Siamo alla fine di settembre del 2007. L’estate è ormai finita sebbene nell’aria se ne avverta ancora il profumo. La mente associa quella fragranza a malinconici ricordi dei giorni appena trascorsi. Dopo le ferie in Sicilia, si torna a Roma. Si torna alla vita da universitario, allo studio, al calendario degli esami, ai mezzi pubblici e ai ritmi caotici della capitale. In testa ho pure altri pensieri. Ho bisogno di soldi per mantenermi le spese dell’affitto e, tra l’altro, presto dovrò lasciare la casa dove abito. A dicembre del 2006 ho conseguito la laurea triennale e, adesso, mi sembra di dover ripartire da zero. Non ho l’energia giusta, mi sento svuotato, l’entusiasmo è ai minimi storici.
Camminando tra i corridoi del secondo piano della facoltà di Lettere de “La Sapienza”, con l’aria condizionata che non va, in prossimità della biblioteca incontro un mio amico e collega di Studi Orientali.
- Ciao Sergio! Come va?
- Bene, bene… dai, diciamo bene…
- come è andata giù a casa?
- eh… bello, come sempre! Peccato che sia già finita!
- In generale, che mi racconti?
- Onestamente sono un po’ stanco, un po’ demoralizzato. Con questa Specialistica, mi sta sembrando di dover iniziare da capo.
- Senti, ma hai visto il bando che hanno pubblicato?
- Bando? No. Che bando?
- Danno la possibilità di andare a fare il lettore di Italiano in Yemen!
- In Yemen?
- Sì! Io, purtroppo, non posso farlo per adesso… devo completare la tesi e laurearmi a Dicembre…
- Ma dove lo trovo sto bando?
- Sul sito della facoltà. Dagli un’occhiata! Partecipa, tu che puoi… che te ne fotte!
- Beh non sarebbe male… minchia però nello Yemen… ma è tranquillo lì?
- Boh! Non ci sono mai stato, però deve essere figo!
Lo Yemen. Non avevo mai incluso nella mia lista lo Yemen. Non so come sia fatto. Non ho mai visto nemmeno una foto. Mentre sto in piedi di fronte a una delle tante aule a riflettere se considerare o meno di partecipare, decido di entrare in sala computer e collegarmi su internet. Leggo il bando. È stato pubblicato già da diverse settimane e tra due giorni scade, tra soli due giorni! Non mi resta che prendere una decisione immediatamente. Che cazzo faccio? E se mi presentassi e accettassero la mia domanda? Naaa, chissà in quanti si presenteranno! Impossibile che mi prendano. Chiamo i miei, glielo propongo.
- Nello Yemen? Ma unn’è?
- Sotto l’Arabia Saudita.
- Ma non è pericoloso?
- No! se organizzano una cosa del genere sarà tranquillo! Voi, che ne dite?
- Boh, provaci…
Eh sì. D’altronde ho bisogno di nuovi stimoli. Proviamoci. Preparo le carte, il curriculum e il giorno dopo vado in segreteria. Dopo aver consegnato, chiedo:
- si sono presentati in tanti, vero?
- Siete in due. Tu e un’altra ragazza.
- Due? E basta?
- Sì, due e basta. Anzi tre, ma una non aveva i requisiti.
Cazzo. Allora le possibilità non sono così basse… ho il 50% delle possibilità…
Cerco di entrare nell’ordine delle idee che ciò possa realmente accadere. Qualche giorno dopo mi contattano. Devo fare una sorta di colloquio con la docente. Devono decidere al più presto chi mandare a fare il lettore di Italiano.
Mi spiegano che si tratta di un’attività sperimentale in cooperazione con l’ambasciata italiana nello Yemen. Lettorato di italiano all’università di Sana’a. In loco c’è già una professoressa inviata dal Ministero. Mi informa che lo Yemen è un paese meraviglioso, ma molto tradizionalista. Un luogo speciale, ma tosto. Commenta a voce alta che, trattandosi del primissimo tentativo e conoscendo le dinamiche religiose del paese, preferirebbe che andasse un uomo piuttosto che una donna. La mia media voti è molto alta, la mia antagonista è una donna. Se due più due fa quattro, allora…
- Allora, Sergio. Te la senti?
A bruciapelo.
- Sì, professoressa. Quando si comincerebbe?
- A Novembre. Tra l’inizio e la metà.
Non ci credo, ma sembrerebbe tutto vero. Vogliono dare a me questa opportunità.
Informo tutti che vado a insegnare italiano nello Yemen. Io, nello Yemen.
Chi me l’avrebbe mai detto?